Una “tappa-monumento”, il circuito fidardense esalta i big del ciclismo
Il 4,40% di share corrispondente a quasi un milione di spettatori in coincidenza dell’arrivo, una media del 2,65% per l’intera corsa: l’audience premia la Tirreno-Adriatico e in particolare la tappa dei “muri” di Castelfidardo che ha ottenuto consensi unanimi ed entusiasti. Il dato relativo alla diretta di Raisport è di per sé importante ma non è l’unico perché va associato alle visioni su Raiplay, Eurosport, sulla rete web ed alla visibilità rimbalzata su tutti i maggiori media e notiziari sportivi, nazionali e non, che hanno riportato le vicende di una domenica speciale in cui l’organizzazione e lo splendido percorso fidardense ha raccolto una pioggia di elogi esaltando le gesta impavide di una generazione di ‘giovani fenomeni’.
Ad incidere in maniera decisiva sulla classifica generale vinta dallo sloveno Tadej Podagar è stato proprio il circuito cittadino di Castelfidardo disegnato su una serie di strappi che hanno fatto selezione e spettacolo. «Sapevamo che era molto impegnativo ma è stata una tappa talmente bella che molti corridori mi hanno scritto che dovrebbe diventare un monumento», ha riferito il direttore di corsa di Rcs sport Stefano Allocchio. Il campione francese Romain Bardet sulle sue pagine social l’ha definita «una delle gare più dure di tutta la mia carriera» e la stessa Gazzetta dello Sport ha riportato la cronaca della fuga di Van Der Poel come «una delle più belle corse di sempre della Tirreno-Adriatico».
Né la pandemia, né il maltempo hanno guastato un evento che ha inorgoglito e appassionato: come sottolineato dal sindaco Ascani, l’impegno dei comitati di quartiere nell’ornare le strade, di associazioni come Fondazione Ferretti, Accademia di opologia e militaria e Tracce di 800 l’unione di intenti e le suggestive immagini confezionate dalle riprese Rai hanno trasmesso un’immagine bella e coesa. E chissà che non diventi davvero una ‘tappa-monumento’ o una classica…